Troppi ostacoli, l'export scende - ItaliaOggi.it

2022-10-08 19:23:38 By : Mr. Jason Chen

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«Al nuovo governo chiediamo la riduzione della tassazione e quindi del cuneo fiscale, investimenti importanti nelle infrastrutture, la velocizzazione dei contenziosi civili/commerciali, lo snellimento delle procedure amministrative. Sono i problemi che ha evidenziato anche uno studio commissionato alla Cgia di Mestre. Le nostre imprese operano in un sistema–Paese che non presenta condizioni ottimali per svolgere le proprie attività: il cuneo fiscale, anche se in riduzione, risulta tra i più elevati rispetto ai Paesi dell'Ocse (46,5% rispetto al 34,6%), l'asfissiante burocrazia ha un costo per le imprese di 57 miliardi, i tempi della giustizia sono i più lunghi d'Europa (con riferimento all'anno 2020 il nostro Paese evidenzia il dato più critico con più di 1.500 giorni per la risoluzione dei contenziosi civili/commerciali, la media dell'Ue si attesta a 351 giorni), la Banca Mondiale ha certificato il pesante gap infrastrutturale. Non c'è quindi da meravigliarsi se nei 5 anni prima della crisi del 2020 il nostro sistema economico è stato quello che è cresciuto meno. Il quadro che ne risulta è a tinte fosche, specie se si considera che i sistemi economici tendono a essere sempre più aperti e quindi la concorrenza è spietata. Questi problemi pesano come macigni sulla competitività delle nostre aziende».

Giancarlo Saporiti è ad di Samic (lavorazioni meccaniche, sede a Lonate Ceppino, provincia di Varese) e presidente di Aipe (Associazione Italiana Pressure Equipment), l'organizzazione di categoria del comparto metalmeccanico della caldareria, ovvero aziende che operano nella progettazione e produzione di recipienti in pressione, scambiatori di calore, caldaie, condotte forzate, tubazioni e serbatoi. Le imprese associate sono 118, con 8.300 dipendenti e un fatturato di circa 3 miliardi di euro.

Domanda. Com'è uscito il settore dal lockdown e come sta affrontando questo travagliato momento?

Risposta. Le imprese italiane, nel secondo semestre 2021, hanno sostenuto un costo per l'acquisto di energia elettrica del 27% superiore rispetto all'area euro. Nell'estate 2022 abbiamo assistito ad una nuova escalation con i dati quasi definitivi dei primi 9 mesi che indicano un prezzo dell'elettricità 4 volte superiore rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (6 volte sul 2019) e un prezzo del gas 4,5 volte superiore rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso (8 volte sul 2019). Le nostre aziende sono principalmente energivore e quindi risentono in maniera importante di questo caro prezzi. Bisogna poi considerarel'incremento molto rilevante (più del 50%) dei prezzi dei metalli e minerali (nickel, ferro, etc.) che impattano sulla competitività. A tutto questo si aggiungono le attuali criticità a livello mondiale (guerra in Ucraina, tensioni in Iran, ecc) che rendono difficile l'export. Ad esempio, il fatto che la Russia risulti al terzo posto (anno 2019) per import di caldareria pesante fa emergere le criticità a cui sono esposti gli esportatori in mancanza di una soluzione di pace. Perciò le previsioni di fatturato per il prossimo anno sono peggiorative.

D. Cosa si aspetta dal Pnrr?

R. La nostra competitività è condizionata anche dalla logistica. I prodotti sono voluminosi e pesanti e per esportarli in tutto il mondo è di vitale importanza un facile accesso ai porti. Ci aspettiamo, attraverso il Pnrr, un deciso intervento su tutte le infrastrutture della mobilità: gomma, rotaia e vie d'acqua. Dal novembre 2020 c'è un disegno di legge (primo firmatario l'on Luciano D'Alfonso) finalizzato a individuare una rete nazionale di itinerari stradali abilitati al passaggio dei trasporti eccezionali, e a semplificare le procedure e ridurre i tempi per l'accesso alla rete da parte delle imprese di autotrasporto. Il crollo del ponte Morandi, i cedimenti di diversi cavalcavia e l'obsolescenza strutturale in cui versa la rete viaria hanno rallentato ancora di più l'iter di rilascio delle autorizzazioni per i trasporti eccezionali da parte degli enti gestori delle strade, penalizzando e paralizzando le imprese, che si trovano in estrema difficoltà ad evadere nei tempi prestabili gli ordini ricevuti. Per i carichi superiori alle 100 tonnellate esse debbono effettuare verifiche sulla stabilità e sulle condizioni dei ponti a proprie spese. Una volta comunicato il percorso ed effettuate le verifiche, queste vengono sottoposte alle Province, che impiegano ulteriore tempo per effettuare i dovuti controlli. Per un'impresa che deve rispondere al mercato si tratta di iter defatiganti e insostenibili.

D. Ne risulta penalizzato l'export.

R . Indubbiamente. L'industria Italiana della caldareria riveste ancora un ruolo importante nel panorama mondiale, tuttavia non si possono trascurare alcuni segnali di flessione che ci devono necessariamente far riflettere. Il valore dell'export registra una progressiva discesa. L'Italia deve decidere se vuole produrre ed esportare oppure rinunciare all'industria.

D. In che modo il settore sta affrontando la transizione ecologica?

R. Le imprese stanno partecipando a numerosi progetti di ricerca, in particolare sulla produzione, stoccaggio e utilizzo dell'idrogeno come nuovo vettore energetico e per la decarbonizzazione dei processi di fabbricazione. In parallelo viene sviluppata l'economia circolare, con la valorizzazione dei nostri scarti e rifiuti industriali.

D. Le banche stanno facendo il loro dovere per sostenere le aziende in questa fase?

R. Nel primo trimestre 2022 i criteri per la concessione del credito bancario alle imprese hanno subito un lieve irrigidimento, che si sta aggravando. Sembra emergere una progressiva disaffezione del sistema bancario verso le imprese, con gli impieghi che stentano a ripartire (nonostante le garanzie statali). Si tratta di un gap creditizio che non può essere colmato dalla finanza alternativa che tuttavia sta crescendo rapidamente.

D. Il mercato del lavoro offre le professionalità richieste?

R. La vicinanza con le scuole è sempre più strategica ed è assai importante continuare l'esperienza di alternanza scuola-lavoro per avvicinare i ragazzi alle realtà produttive. Il mestiere del calderaio combina le competenze tipiche di un carpentiere e di un saldatore. È un mestiere difficile, duro, faticoso che necessita di grande professionalità. La scarsa disponibilità di manodopera specializzata crea difficoltà per le imprese. Sarebbero auspicabili una detassazione mirata ad aumentare le retribuzioni e l'ingresso facilitato di manodopera extracomunitaria per compensare questo deficit.

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